Vincenc Kramár nell’appartamento di Praga-Dejvice, via Studentská, 1931; alle pareti tre Picasso della sua collezione: l’"Autoportrait" del 1907, "La Mandoline et le Pernod" (1911), "Femme à la guitare" (1911)
Alias Domenica
Kramár: interni plastico-lirici, Picasso Biedermeir
L’inquilino dell’intérieur: Vincenc Kramár Fra i primi collezionisti del cubismo, il ceco fu l’unico storico dell’arte, di scuola viennese. Amico di D.-H. Kahnweiler, da cui acquistava, in rue Vignon. Il Picasso analitico, gli intimisti mitteleuropei, la «tenerezza» di Emil Filla, tutto all’insegna di una mistica del focolare...
Pubblicato 7 mesi faEdizione del 14 aprile 2024
Fra i collezionisti – un pugno – che con prontezza spirituale sorprendente compresero sul nascere la novità del cubismo, il ceco Vincenc Kramár resta il meno conosciuto, a causa della sua lateralità geografica e linguistica. In occasione della mostra The Essential Cubism (1983, Londra, Tate Gallery), censendo criticamente le figure di quei pionieri a cavallo tra primo e secondo decennio del Novecento, Douglas Cooper lo segnalava come «uno dei più importanti», quantunque di pochi mezzi e affacciatosi ultimo in ordine di tempo, dopo lo svizzero Hermann Rupf, il francese Roger Dutilleul, il tedesco Wilhelm Uhde, gli americani Leo e Gertrude...