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La battaglia navale sulle mosse della crisi
Mattarella non aprirà al voto prima della legge di bilancio e della tempistica del Pnrr. Con l’esecutivo che c’è, con sufficienti voti, o con un rimpasto, o con un governo “di scopo”
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 13 luglio 2022
Talvolta la politica si pone su un piano inclinato che rende difficile o impossibile frenare i processi in atto. Questo è quanto accade con l’uscita di M5S dall’aula al momento del voto sul decreto-legge “Aiuti”, dopo l’intimazione in nove punti di Conte a Draghi. Era scritto, già quando si decise per Mattarella al Quirinale e Draghi a Palazzo Chigi, che il governo avrebbe navigato in acque via via più agitate. Era anche chiaro che il punto di sofferenza poteva essere M5S. Nell’arco della legislatura, il non-partito ha disperso i consensi ottenuti nel 2018. Avrebbe potuto consolidarli se avesse avuto un...