Cultura

La «bianchezza» e le sue maschere

La «bianchezza» e le sue maschereUn'opera di Aida Muluneh

TEMPI PRESENTI Dallas, Baton Rouge e Milwaukee. Contraddizioni e ambivalenze del discorso «post-razziale» riportano l’attenzione sul dominio della whiteness e i suoi falsi idoli. Un’analisi politico-culturale sull’«era Obama» che si sta per concludere

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 19 agosto 2016
Dallas, Baton Rouge e ora Milwaukee stanno dando il colpo di grazia all’era Obama. L’era del primo presidente nero della storia di uno degli stati più razzisti la storia abbia mai prodotto sta finendo nell’unico modo in cui poteva finire. Difficile trovare un altro esempio nella storia recente – a parte forse quello di J. F. Kennedy – in cui i discorsi attraverso cui ogni potere tende a legittimarsi siano cosi distanti dalla sua effettiva costituzione materiale. Accolta nel 2008 come espressione di un bisogno collettivo di discontinuità rispetto alle amministrazioni teo-con, anche da buona parte della sinistra radicale globale,...

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