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La biechezza che cova dietro gli arresti domiciliari

La biechezza che cova dietro gli arresti domiciliariRoma – Ap

Diario di confino «Ma non l’hai capito che bisogna restare a casa? Stai a caaasa, cretino», e giù a filmare, fotografare e segnalare ai carabinieri il presunto disobbediente

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 24 marzo 2020
Come in ogni sottrazione delle libertà, anche questi arresti domiciliari collettivi stanno producendo effetti non benefici, ma svelanti. Prima fase: si è ottimisti e si vede il lato positivo delle cose dicendosi «Resisterò, andrà tutto bene, ne usciremo». Seconda fase: si avvertono le prime mancanze. Terza fase: si va in depressione. Quarta fase: si sbrocca. Se l’attuale stato di cose che prevede si possa uscire di casa solo per lavorare, andare in farmacia, fare la spesa mettendo in conto ore di fila, o fare il giro dell’isolato dovesse protrarsi a lungo, fra non molto si arriverà alla guerra civile, con...

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