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La buona scuola taglia lo studio e fabbrica disoccupazione
Dal 2000 la crescita della produttività e quella dell’occupazione si sono divaricate. A una più forte innovazione rispondono meno reddito e meno posti di lavoro
Manifestazione contro la Buona scuola
Dal 2000 la crescita della produttività e quella dell’occupazione si sono divaricate. A una più forte innovazione rispondono meno reddito e meno posti di lavoro
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 13 gennaio 2017
Nel quasi totale silenzio-assenso dell’intellettualità nazionale e della grande stampa – salvo qualche eccezione – i nostri istituti superiori vengono progressivamente spinti a trasformarsi in scuole per l’avviamento al lavoro. L’applicazione della cosiddetta “alternanza scuola lavoro”, prevista dal decreto legislativo del 15 aprile 2005, sta trovando, con la legge sulla Buona scuola, esiti sempre più chiari. Intanto quest’ultima stabilisce l’obbligo di dedicare ben 400 ore ad attività lavorative nel corso del triennio delle scuole professionali e tecniche, e 200 nel triennio dei licei. Che verranno sottratte allo studio per esperienze pratiche nelle fabbriche, imprese agricole, musei, ospedali, archivi, ecc Processi...