Visioni
«La Calisto», un tocco barocco tra fughe e scambi di identità
Lirica L'opera di Francesco Cavalli in scena in questi giorni al Teatro alla Scala è una prima assoluta, per diverse ragioni.
Una scena tratta da La Calisto – foto Brescia & Amisano/La Scala
Lirica L'opera di Francesco Cavalli in scena in questi giorni al Teatro alla Scala è una prima assoluta, per diverse ragioni.
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 2 novembre 2021
Fabio VittoriniMILANO
La Calisto di Francesco Cavalli in scena in questi giorni al Teatro alla Scala è una prima assoluta, per diverse ragioni. Primo, perché nei 370 anni trascorsi dal suo debutto, l’opera a Milano non è mai stata rappresentata. Secondo, perché questo recupero aggiunge un tassello alla presenza assai discontinua nel cartellone scaligero del repertorio barocco, che negli ultimi vent’anni annovera solo una manciata di titoli di Monteverdi e Händel. Terzo, perché questo capolavoro del teatro musicale seicentesco e pietra angolare della storia dell’opera, o meglio della maturazione del linguaggio dell’opera come lo conosciamo oggi, approda a Milano in una produzione...