Visioni
La canzone di una ragazza è il suono della rivoluzione
Cinema «Appena apro gli occhi», la Tunisia magnifica di Leyla Bouzid. Una band che scuote l’ordine di Ben Alì, la lotta per la libertà ieri e oggi nello passione di una generazione
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Cinema «Appena apro gli occhi», la Tunisia magnifica di Leyla Bouzid. Una band che scuote l’ordine di Ben Alì, la lotta per la libertà ieri e oggi nello passione di una generazione
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 27 aprile 2016Edizione 27.04.2016
«Appena apro gli occhi vedo persone che si sono spente… le loro lacrime sono salate, il loro sangue è stato rubato, i loro sogni sono sbiaditi…». Ci mette il corpo insieme al cuore quando canta Farah, testa piena di riccioli e unghie rosse, i vestiti coloratissimi e la risata impertinente. Tutto o niente senza mediazioni né compromessi, è la spudoratezza dei suoi diciotto anni. Lei sa che vuole cantare col gruppo e non studiare medicina come le impone la madre, sa che vuole vivere senza paura, sa che ama Borhane, il chitarrista che scrive le sue canzoni e che la...