Politica

«La Carta in mano agli inaffidabili»

«La Carta in mano agli inaffidabili»Il giurista Stefano Rodotà, fra i costituzionalisti della 'via maestra' – Emblema

Riforme Il professore Rodotà: «Strappo all’art.138, la maggioranza si è assottigliata, per pochi voti si poteva dare la parola ai cittadini. I giochini del Pdl dimostrano che le modifiche costituzionali si faranno con chi le usa come strumenti di guerriglia parlamentare». Parla il giurista della ’via maestra’: «Nel Pd pochi dissensi, spero che ora la consapevolezza crescerà. E ora la nostra battaglia entrerà nel merito»

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 26 ottobre 2013
Professor Rodotà, partiamo dal voto al Senato sullo «strappo» – parole sue – all’art. 138 della Carta. Per soli cinque voti al Senato sono stati superati i due terzi dei sì. Non sarà possibile fare il referendum. Partiamo dal dato numerico: si è visto in maniera evidente che sulla modifica dell’art.138 il consenso parlamentare è molto modesto. La maggioranza non è stata compatta. Per ragioni di convenienza politica?, per schermaglie interne al Pdl? Sta di fatto che su questo passaggio grave non si può dire che ci sia una forte convinzione parlamentare. Bastava che pochi uscissero dall’aula o si astenessero...

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