Visioni

La Casa del jazz deve essere un bene comune

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Musica Un’assemblea aperta di jazzisti e associazioni, rilancia lo spazio nella capitale

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 1 agosto 2014
Gli «indignados» del jazz romani passano dal confronto all’azione. È questo il significativo risultato della seconda riunione di un movimento di «autoconvocati», che ha preso le mosse dalla sparizione delle rassegne jazz storiche dall’estate romana per passare ad una critica forte e radicale alla gestione della cultura e della musica nella capitale (si pensi ai bandi), e in particolare, alla situazione di stallo della Casa del Jazz, priva di un direttore da gennaio. Ieri associazioni e singoli musicisti, operatori, alcuni giornalisti (tra gli altri Daniela Morgia, Scuola Popolare di Musica di Testaccio e altre strutture didattiche, MIDJ Associazione Nazionale Musicisti...

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