Il 18 marzo 2023, al XIX Congresso della CGIL, Maurizio Landini viene riconfermato segretario generale con il 94,2% dell’Assemblea nazionale contro il 5,8%. (wikipedia)
La permanenza nell’incarico di Segretario generale non può superare i due mandati congressuali o, comunque, gli otto anni. (statuto della Cgil).
Quindi Landini, che sa di essere ormai “libero” dalla preoccupazione di riconferme o no, potrebbe/potrà nei prossimi anni portare avanti con maggior (o massima) determinazione la sua idea di Cgil - che non credo davvero sia la stessa che ne aveva/ha Susanna Camusso, e con lei buona parte della vecchia dirigenza.
Lo scontro interno tra la sua Fiom e la Cgil camussiana non molti anni fa, è stato incandescente, e la versione ufficiale di una “perfetta ricomposizione” non mi ha mai convinto. Potrebbe essere perciò che le apparenti “lentezze” nella mobilitazione attuale del suo sindacato siano dovute all’effetto-zavorra di una parte della precedente dirigenza che lo ha dovuto subire come segretario, ma non lo ha mai amato (caso mai detestato: qualcuno in quegli anni lo chiamava “terrorista”).
Mi piacerebbe qualche report sincero dall’interno della Cgil che rompa la crosta della presunta “compattezza”.