Politica

La chiave di Marino

Servizio pubblico C’è qualcosa di nuovo, anzi d’antico, in questa storiaccia che sta affiorando dai sottoscala dell’Atac, l’azienda di trasporti del Comune di Roma. Di nuovo c’è la scellerata genialità d’aver finanziato […]

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 8 novembre 2013
C’è qualcosa di nuovo, anzi d’antico, in questa storiaccia che sta affiorando dai sottoscala dell’Atac, l’azienda di trasporti del Comune di Roma. Di nuovo c’è la scellerata genialità d’aver finanziato segretamente numerose consorterie politiche (d’ogni colore, sembra) con l’incasso di milioni di biglietti clonati, venduti come quelli regolari (a un euro e mezzo l’uno, per la cronaca). D’antico, il fatto che a stampare i ticket falsi ci sia una misteriosa tipografia mimetizzata all’interno di un ufficio aziendale, con tanto di macchinari, fogli cartonati, matrici, inchiostri, nonché poligrafici in camice bianco: come Totò e Peppino che stendono ad asciugare le banconote...

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