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La città doppia, con il popolo di dentro e quello di fuori
Roma La lotta di classe si svolge sempre lungo i confini urbani: la battaglia per il sindaco, per governare Roma può muoversi quindi soltanto, cercando non di mitigare le differenze tra centro e periferie, di ricucire il tessuto urbano, ma di rompere questi recinti
Roma La lotta di classe si svolge sempre lungo i confini urbani: la battaglia per il sindaco, per governare Roma può muoversi quindi soltanto, cercando non di mitigare le differenze tra centro e periferie, di ricucire il tessuto urbano, ma di rompere questi recinti
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 15 ottobre 2020
Qualche settimana fa nel corso di un incontro del progetto Make Roma, al Teatro India, Valerio Mattioli, l’autore di uno dei più bei libri su Roma degli ultimi anni, Remoria, evocava il momento fondativo della città che si vuole eterna. Romolo traccia un solco e enuncia: ciò che è dentro è urbs; ciò che fuori va eliminato, anche se si chiama Remo ed è tuo fratello. Roma in fondo nasce come confine, la città come dispositivo di esclusione. E da 2700 anni replica questo dispositivo, e l’ha disseminato sul pianeta. In questa affannosissima corsa elettorale per le elezioni del 2021,...