Cultura

«La città ostile», quando il progetto urbano va smarrito

«La città ostile», quando il progetto urbano va smarrito

ARCHITETTURA Nel saggio di Attilio Pizzigoni le contraddizioni irrisolte degli spazi da abitare

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 13 dicembre 2017
La città ostile, come recita il titolo del saggio di Attilio Pizzigoni (Christian Marinotti edizioni, pp. 109, euro 12), è un’altra definizione che si aggiunge alle altre: «ribelle» (Harvey), «giusta» (Ischia), «a rischio» (Beck), «dei diritti» (Lefebvre), a quelle di Bernoulli («della speculazione dei suoli») e Jacobs (della «vita quotidiana») e alle molte altre utilizzate dalla sociologia e antropologia del territorio. «OSTILE» è però aggettivo che fa presuppore al lettore un’analisi intorno alle troppe esplicite contraddizioni irrisolte che la città manifesta con cinica determinazione da quando l’abbiamo ereditata e trasfigurata dal moderno. Questa aspettativa risulta delusa perché l’interesse dell’autore è...

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