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La coalizione fossile che ha sabotato l’accordo di Parigi
La Conferenza delle Parti cilena, ospitata a Madrid, doveva discutere per lo più argomenti tecnici legati al «mercato delle emissioni di Carbonio» previsto all’art. 6 degli Accordi e, dunque, condividere […]
La Conferenza delle Parti cilena, ospitata a Madrid, doveva discutere per lo più argomenti tecnici legati al «mercato delle emissioni di Carbonio» previsto all’art. 6 degli Accordi e, dunque, condividere […]
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 17 dicembre 2019
La Conferenza delle Parti cilena, ospitata a Madrid, doveva discutere per lo più argomenti tecnici legati al «mercato delle emissioni di Carbonio» previsto all’art. 6 degli Accordi e, dunque, condividere regole per consentire una «cooperazione climatica» trasparente. La discussione sull’aumento degli obiettivi di riduzione delle emissioni, infatti, era ed è prevista – secondo il meccanismo di revisione quinquennale deciso nel 2015 a Parigi – l’anno prossimo. Il «fallimento« della Cop25 sta nel non essere riusciti a chiudere gli aspetti tecnici che, come in ogni negoziato di questa complessità, sono decisivi: il diavolo sta sempre nei dettagli. Regole non chiare per...