Scuola

La coda lunga dei tagli all’università: più disoccupati, meno laureati

La coda lunga dei tagli all’università: più disoccupati, meno laureati

Austerità Pubblicata la ricerca Ocse «Education at a Glance 2015»: pochi studenti iscritti negli atenei, redditi sempre bassi. docenti sempre più anziani e meno pagati. Tra il 2008 e il 2014 l'effetto dei «tagli Gelmini» si è intrecciato con la disoccupazione e la precarietà del lavoro. Ma per Giannini l'assunzione dei 500 ricercatori "ad alta velocità" è "un'inversione di tendenza". La soluzione di Renzi: la mancetta elettorale di 500 euro ai 18enni per "consumare cultura"

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 25 novembre 2015
Solo il Lussemburgo riesce a fare peggio dell’Italia nella spesa per l’istruzione terziaria nei paesi Ocse. Ma il paese che sarebbe «uscito dalla crisi» riesce a gareggiare in una drammatica corsa al ribasso testa a testa con il Brasile e l’Indonesia. Il rapporto Education at a glance 2015, presentato ieri a Roma al Miur, offre un dato fermo al 2012 ma ancora valido per descrivere lo stato comatoso dell’università ottenuto, programmaticamente, dai tagli Gelmini-Tremonti al fondo per gli atenei. Allora il finanziamento rappresentava lo 0.9% del Pil, con un leggero aumento rispetto allo 0,8% del 2000. Canada, Cile, Corea, Danimarca,...

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