Cultura
La comunità dei narratori
Biennale di Lione La rassegna nella città francese prova a tirare le fila di linguaggi artistici dopo anni di erratiche sperimentazioni . E il sofferto sguardo sul colonialismo può aprirsi a una indedita e conturbante apertura sul futuro
"Pax Kaffraria: The Ruse of Disavowal" di
Biennale di Lione La rassegna nella città francese prova a tirare le fila di linguaggi artistici dopo anni di erratiche sperimentazioni . E il sofferto sguardo sul colonialismo può aprirsi a una indedita e conturbante apertura sul futuro
Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 14 settembre 2013
Raccontami una storia, dice il piccolo principe all’aviatore piombato nel deserto con il suo aereo in panne. Antoine Saint Exupéry è nato a Lione ed è da qui, da questo desiderio di récit, di narrazione totale che si dipana il filo della dodicesima Biennale di arte contemporanea. Si può finire intrappolati nelle fiabe, oppure uscire in strada con i griots africani, le orecchie bene aperte per l’ascolto. In un mondo connesso eppure sfilacciato, dove la comunicazione è così veloce da somigliare a un singhiozzo improvviso, un lampo scritto subito inghiottito dalla rete, esiste ancora una qualche possibilità di affabulazione, di...