Visioni
La «confessione privata» di Agota Kristof
A teatro «Lingua matrigna» portata in scena da Patrizia Labianca in un allestimento diretto da Marinella Anaclerio
Patrizia Labianca – foto di Patrizia Menco
A teatro «Lingua matrigna» portata in scena da Patrizia Labianca in un allestimento diretto da Marinella Anaclerio
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 31 marzo 2018
Agota Kristof ha già dato al teatro visioni interessanti (una per tutte, quei Due lupi che Virgilio Sieni trasse per Luisa e Silvia Pasello dal Grande quaderno, prima parte della Trilogia della città di K.). Per lo spettatore che volesse avvicinare maggiormente la grande scrittrice franco-ungherese, è indispensabile allora vedere Lingua matrigna, spettacolare monologo fugacemente apparso all’Argot Studio. Spettacolare innanzitutto per la semplicità di comprensione, ma sicuramente frutto di preparazione estenuante. È davvero impressionante sentire, e vedere, Patrizia Labianca porgerci con costruita naturalezza questa sorta di «confessione privata» in prima persona, tratta per la gran parte dal testo della scrittrice...