Politica
La Consulta boccia la riforma Madia
Pubblica amministrazione La Corte costituzionale spiega che per l'attuazione «non basta il parere delle Regioni, ci vuole un’intesa». Renzi: «Siamo circondati da una burocrazia opprimente, poi mi chiedono perché voglio cambiare le regole». Il ricorso era stato avanzato dal Veneto di Zaia. La sentenza si incrocia con il voto del 4 dicembre
Il premier Matteo Renzi e la ministra della Pubblica amministrazione Marianna Madia – LaPresse
Pubblica amministrazione La Corte costituzionale spiega che per l'attuazione «non basta il parere delle Regioni, ci vuole un’intesa». Renzi: «Siamo circondati da una burocrazia opprimente, poi mi chiedono perché voglio cambiare le regole». Il ricorso era stato avanzato dal Veneto di Zaia. La sentenza si incrocia con il voto del 4 dicembre
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 26 novembre 2016
Solo giovedì il governo aveva festeggiato il varo in consiglio dei ministri di cinque decreti attuativi della riforma Madia, ma ieri è arrivata la botta: la stessa legge delega che sta a monte è incostituzionale, una sentenza della Consulta l’ha bocciata. In particolare, nel punto in cui si prevede che per gli atti di riordino del settore pubblico basti solo un «parere» della Conferenza Stato-Regioni e non invece una «intesa» con quest’ultima. Un nodo significativo anche rispetto alla fase politica attuale, visto che manca una settimana al referendum in cui ci viene chiesto di dire Sì alla modifica del Titolo...