Visioni
La contaminazione
ManiFashion Poche volte la moda maschile ha inviato dei messaggi così forti. Per essere chiari, la moda italiana rifiuta il rinchiudersi in difesa, l’aggressività, il non pensiero, la scorrettezza del linguaggio,il razzismo e la cialtroneria della società che vorrebbe imporre Matteo Salvini
modello Zegna – foto di Stefano Pilati
ManiFashion Poche volte la moda maschile ha inviato dei messaggi così forti. Per essere chiari, la moda italiana rifiuta il rinchiudersi in difesa, l’aggressività, il non pensiero, la scorrettezza del linguaggio,il razzismo e la cialtroneria della società che vorrebbe imporre Matteo Salvini
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 27 giugno 2015
Alla fine delle sfilate maschili a Milano per le collezioni dell’estate del 2016, poche cose accomunano la diversità di proposte di una moda sempre più orientata a raccontare le molte sfaccettature che compongono la società attuale. La prima è che la moda non prevede e non tollera più l’immagine e la personalità dell’uomo arrogante. La seconda è che la moda sogna e disegna una società dell’inclusione attraverso la contaminazione di riferimenti e culture diverse. La terza riguarda l’innovazione, che non è più intesa soltanto come l’applicazione tecnologica a tessuti e lavorazioni ma al linguaggio dell’abito. Poche volte, forse, la moda...