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La contraddittoria scommessa della giovane Elly Schlein
Congresso Pd L’identità di un partito è la sua storia e quella del Pd non è di breve periodo. È la storia di una identità forte: neoliberista nella cultura e nella pratica politica. Tra chi appoggia la candidatura di Schlein, ci sono persone del tutto estranee alle vicende di autopromozione e autoperpetuazione dei gruppi dirigenti Pd
Elly Schlein – foto Ansa
Congresso Pd L’identità di un partito è la sua storia e quella del Pd non è di breve periodo. È la storia di una identità forte: neoliberista nella cultura e nella pratica politica. Tra chi appoggia la candidatura di Schlein, ci sono persone del tutto estranee alle vicende di autopromozione e autoperpetuazione dei gruppi dirigenti Pd
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 8 febbraio 2023
Il discorso – chiacchiera che, a parte rare eccezioni, è la cifra dominante dell’ipertrofico dibattito congressuale, è intessuto dalla continua evocazione del termine «nuovo». Senza alcuna concreta determinazione, peraltro, ma solo nella sua suggestiva aurea di pensiero desiderante. Certuni lo pronunciano ad alta voce come segno di ultima speranza per cambiamenti non cosmetici. Altri lo sussurrano sottovoce nella speranza che abbia a passare presto la nottata che li ha costretti a confrontarsi con la sospetta polisemia della parola. Qualche giorno fa su questo giornale si è potuto leggere che la «trasformazione di una zucca in un cocchio» (cito a memoria)...