Politica

La corsa alle urne e l’inservibile Italicum

La corsa alle urne e l’inservibile ItalicumL'aula della Corte costituzionale

Le conseguenze del No Le elezioni passano per la Corte costituzionale, che può cancellare del tutto la legge elettorale. Renzi e Napolitano l'hanno voluta, prima di mettere in sicurezza l'abolizione del senato elettivo. M5S ha tutto da guadagnare con il ballottaggio e vuole estenderla. Ma solo dopo le correzioni dei giudici

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 6 dicembre 2016
Votare presto, sì, ma con quale legge? Crollata la riforma costituzionale, risplende l’incoscienza con la quale Renzi ha voluto – e il parlamento approvato – una legge elettorale in funzione dell’abolizione del senato elettivo, prima però di abolirlo. E prima togliere ai senatori la responsabilità della fiducia. Renzi e con lui Napolitano, all’epoca presidente della Repubblica, non ascoltarono l’allarme dei giuristi (recuperare la collezione del manifesto), preoccupati che una legge elettorale monca potesse legare le mani al capo dello stato, che in queste condizioni non può sciogliere le camere – neanche dopo un risultato come quello del 4 dicembre. Perché...

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