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La coscienza collettiva e il niente del Senato

La coscienza collettiva e il niente del SenatoLa manifestazione a Milano dopo il voto sul ddl Zan – LaPresse

Ddl Zan Il movimento che si è creato in sostegno del progetto di legge ha dato vita a una vera e propria politica di riconoscimento: essenziale, come ci insegnava la luminosa Letizia Gianformaggio, per portare la differenza nell’uguaglianza e per realizzare la missione più alta che il diritto possa avere nella storia: far sentire la persona radicata in e per ciò che è, permetterle di essere sua e sottrarla alla violenza che si alimenta solo dell’urgenza ontologica di distruggere

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 31 ottobre 2021
All’indomani del voto del Senato, a Milano, la città dove vivo, migliaia di persone si sono spontaneamente radunate sotto l’Arco della Pace per dire che no, non finisce qui. Quanto accaduto nell’ultimo anno è per molti aspetti straordinario. A partire da alcuni progetti di legge sui crimini d’odio, si sviluppa improvvisamente un dibattito alto, che libera dalla nicchia accademica concetti come identità e ruolo di genere e fa comprendere che sono caratteristiche essenziali della persona, non necessariamente correlate a un sesso o a un orientamento sessuale predefinito; libera la voce di coloro che non si riconoscono nel binarismo di genere...

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