La costituzione al contrario, Vannacci e Prezzolini

Commenti Per l’"intellettuale" vociano la conservazione è difesa della proprietà da ogni progetto di riforma radicale dell’ordine sociale e la ricchezza è un requisito del buon governo. Aleggia il fantasma del comunismo: non sarà - si chiede il generale - che dietro all’ansia per il clima si nasconda il tentativo dell’utopia anticapitalistica?

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 20 gennaio 2024

Salvatore Cingari

Giorgia Meloni lamenta l’esclusione per anni della destra politica dalla gestione di istituzioni culturali come la Rai. Per capire se ci fosse un motivo più razionale del pregiudizio, può essere utile leggere Il Manifesto dei conservatori di Giuseppe Prezzolini (1971), riedito nel 2014 a cura dell’attuale ministro della cultura Gennaro Sangiuliano. IL VERO CONSERVATORE – per Prezzolini – difende tradizione e costumi, basati sulla continuità storica ma anche biologica: «Il più importante scopo di ogni comunità è quello di mantenere intatte le proprie caratteristiche di razza e di religione». Insomma: niente sostituzione etnica. Gli Stati uniti per lui correggevano virtuosamente...

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 20 gennaio 2024

behemot

Bellissimo articolo.
Quello che mi da più fastidio è la mentalità dei grandi imprenditori e capitalisti, secondo la quale chi è ricco è perché se lo è meritato e i poveri sono poveri, sembra per scelta o per incapacità.
Un po’ di tempo fa un discorso del genere lo ha fatto Bill Gates, in un’intervista in cui spiegava perché sua figlia non avrebbe sposato mai un povero.
Questo è un pezzo del suo discorso:
“Mi dispiace per quello che sto per dire, ma la maggior parte dei criminali sono poveri. Quando sono di fronte al denaro, perdono la testa, ecco perché rubano, aggrediscono e così via. Per loro è una grazia perché non sanno come fare a guadagnare da soli”
La povertà vista come colpa è il più grande sopruso che si possa fare ai diritti fondamentali dell’ uomo.
Pensare che a livello mondiale questa persona viene definita un filantropo…
Ma alla fine ritorniamo sempre allo stesso discorso, il problema è il neoliberismo che ha permesso a persone come questa di raggiungere l’egemonia non solo a livello imprenditoriale ma anche per quanto riguarda i temi sociali che appaiono sempre più distorti e mistificati.
La ricchezza non è creata dal singolo privato ma dalla moltitutine che si adopera nel lavoro e quindi sarebbe giusto che tale ricchezza fosse ripartita tra tutti quelli che hanno contribuito a crearla. So che è un concetto oramai considerato obsoleto ma mi fa piacere scriverlo e leggerlo ogni tanto.

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