Visioni

La dance utopia di Giorgio Moroder

La dance utopia di Giorgio Moroder

Musica «Deja vu» segna il ritorno discografico a trent’anni dall’ultimo album dell'artista alto-atesino, produttore, autore di colonne sonore di successo e padrino della disco

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 3 giugno 2015
Per il deus ex machina della disco music – e non solo – Giorgio Moroder sono i vichiani corsi e ricorsi storici a parlare. Fino a due anni fa era a godersi la (doratissima…) pensione tra Ortisei e Los Angeles: «avevo progettato una macchina a 16 cilindri, la Cizeta Moroder, giocavo a golf e qua e là mi dedicavo a comporre. Un pezzo per le olimpiadi di Pechino e anche un nuovo inno italiano quando si era sparsa la voce che volessero cambiarlo… L’ho pure spedito a Berlusconi, gli è piaciuto ma ovviamente non se ne è fatto niente…», poi...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi