Alias Domenica

La dattilografa in versi

La dattilografa in versiMimmo Rotella, «Come la Gioconda», 1962, collezione privata, courtesy Fondazione Marconi

Elio Pagliarani: Il Saggiatore lo ripropone Nessun testo come «La ragazza Carla» (1964) ha colto con altrettanta intensità allegorica il passaggio dalla ricostruzione al miracolo economico

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 29 gennaio 2017
Si intitolava Il mare dell’oggettività il saggio di Italo Calvino che apriva il secondo numero del «Menabò», la rivista redatta per Einaudi con Elio Vittorini, e dava conto di quella che si sarebbe definita anche in Italia letteratura industriale: era il 1960, anno baricentrico del boom economico, e nel fascicolo oltre a una rassegna di Franco Fortini comparivano testi di Roberto Roversi, Paolo Volponi, Francesco Leonetti e di un romagnolo di Viserba da tempo residente a Milano, trentatreenne, Elio Pagliarani, già presente in «Officina» e firmatario di un paio di plaquettes (Cronache e altre poesie, Schwarz 1954, Inventario privato, Veronelli...

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