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La democrazia azzoppata dal veto di una minoranza
Vertice Ue Che si tratti di princìpi generali di politica fiscale comune, di flussi migratori o di standard democratici minimi, l’interesse nazionale stabilito dai poteri dominanti impone l’alt. Questi “freni” altro non sono che il potere riconosciuto alle sovranità nazionali di paralizzare lo sviluppo dell’Unione esercitando un potere di veto
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Vertice Ue Che si tratti di princìpi generali di politica fiscale comune, di flussi migratori o di standard democratici minimi, l’interesse nazionale stabilito dai poteri dominanti impone l’alt. Questi “freni” altro non sono che il potere riconosciuto alle sovranità nazionali di paralizzare lo sviluppo dell’Unione esercitando un potere di veto
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 21 luglio 2020Edizione 21.07.2020
Comunque vada a finire questo vertice più penoso che “storico” ne emerge la durezza del blocco che impedisce ogni decisivo approfondimento del processo di integrazione europea. Certo, in conseguenza di un’emergenza generale, questa sì davvero “storica”, si è accettato di contrarre un debito comune per fronteggiare le conseguenze di una crisi dalla quale nessuno uscirà indenne. E, tuttavia, il “freno di emergenza” offerto al quartetto degli “avari” guidati dall’olandese Rutte, è il dispositivo che massimamente rappresenta l’impasse, teorica e pratica, dell’Unione europea. Un singolo stato potrà rinviare il piano di spesa di un altro paese al giudizio di Ecofin (il...