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La deriva e l’indifferenza
Riforme Il sospetto che il pericolo non venga solo né tanto dai disegni autoritari dei nuovi inquilini del Palazzo, ma anche e soprattutto dalla stanchezza imperante in una cittadinanza che non resiste più e non protesta più
Riforme Il sospetto che il pericolo non venga solo né tanto dai disegni autoritari dei nuovi inquilini del Palazzo, ma anche e soprattutto dalla stanchezza imperante in una cittadinanza che non resiste più e non protesta più
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 12 aprile 2014
Le «riforme» istituzionali targate Renzi (e Berlusconi) mirano a «creare un sistema autoritario» in cui il presidente del Consiglio – ai bei tempi noto come capo del governo – avrà «poteri padronali». Una «svolta autoritaria» si viene compiendo senza resistenze, forte del coinvolgimento di Pd e Forza Italia. Un regime sta nascendo sotto i nostri occhi «mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare». L’obiettivo è una «democrazia plebiscitaria», estranea (antitetica) alla Costituzione (ancora) vigente. Parole – grosse – dell’appello di “Libertà e Giustizia” firmato, tra gli altri, da Stefano Rodotà, Salvatore Settis, Gustavo...