Cultura
La determinazione della memoria
TEMPI PRESENTI Intervista con lo storico dell’ebraismo Gadi Luzzatto Voghera. «Lo sterminio è stato un evento reale. Ci sono tre nodi diversi che vanno affrontati contestualmente». «I no-vax si sentono perseguitati. I rappresentanti del potere sono paragonati ai nazisti, i persecutori per eccellenza. Si arriva così alla distorsione della Shoah»
Un’installazione di Christian Boltanski
TEMPI PRESENTI Intervista con lo storico dell’ebraismo Gadi Luzzatto Voghera. «Lo sterminio è stato un evento reale. Ci sono tre nodi diversi che vanno affrontati contestualmente». «I no-vax si sentono perseguitati. I rappresentanti del potere sono paragonati ai nazisti, i persecutori per eccellenza. Si arriva così alla distorsione della Shoah»
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 22 gennaio 2022
Gadi Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione centro di documentazione ebraica contemporanea e storico dell’ebraismo, è l’interlocutore a cui rivolgersi per ragionare di Shoah, uscendo dalla contingenza del 27 gennaio per riflettere su cosa rappresenti oggi la memoria dello sterminio nel nostro paese e le distorsioni a cui – nel corso di tutto l’anno – questa va incontro. La legge che istituisce il Giorno della memoria è datata 20 luglio 2000 e compie, con tutta evidenza, oltre venti anni. Ci sono quindi intere generazioni di studenti e studentesse che hanno completato il loro percorso di istruzione celebrando il «ricordo dello sterminio...