Cultura
La difesa della lingua non è un anacronismo
Ogni decisione politica sull'idioma che parla una comunità è delicatissima, porta con sé conseguenze radicali: la pubblicazione degli atti di un convegno e una giornata di studio, per Meltemi, dove si tutela l'italiano nell'epoca dell'anglofonia globale
Alfredo Jaar, M'illumino d'immenso, 2009
Ogni decisione politica sull'idioma che parla una comunità è delicatissima, porta con sé conseguenze radicali: la pubblicazione degli atti di un convegno e una giornata di studio, per Meltemi, dove si tutela l'italiano nell'epoca dell'anglofonia globale
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 21 febbraio 2018
I tedeschi dicono che siamo Sprachleib, siamo un corpo che parla. Che pensa parlando. Che germina parole dalla percezione, dai ricordi, dal dolore, dalle attese. Che produce parole come le stelle generano luce. Una lingua è anche un sistema sintattico e grammaticale; è anche un formidabile strumento di comunicazione, una potente manifestazione dell’identità della comunità che la parla. Ma una lingua è soprattutto un modo d’essere fondamentale ed è per questo che ogni decisione politica sulla lingua è delicatissima, porta con sé conseguenze radicali. La sua difesa non è mai quella di un carattere nazionale ma costituisce la salvaguardia di...