Politica

La diffidenza tardiva del Quirinale

La diffidenza tardiva del QuirinaleIl presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

L'intervento Il presidente della Repubblica preoccupato da scontri e tensioni sociali non esclude più Renzi dalla lista dei responsabili. E invita il governo a tenere conto delle prerogative del parlamento e dei sindacati. Le ragioni di una correzione di rotta

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 13 dicembre 2014
Un mese e mezzo fa criticava le «contrapposizioni», i «pregiudizi» e «gli atteggiamenti frenanti». Un mese e mezzo fa ribadiva che «le riforme non sono rinviabili» e attaccava senza esitare «conservatorismi e corporativismi». Era la vigilia della manifestazione nazionale della Cgil contro il Jobs act, e il presidente Napolitano si schierava ancora e solo dalla parte del governo Renzi. Ieri altra musica. Lo sciopero generale, la seconda tappa della stessa battaglia sindacale, è adesso semplicemente «il segno di una notevole tensione nei rapporti tra sindacati e governo». Si conclude così, con un ricercato recupero di terzietà, una settimana di dichiarazioni...

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