Cultura

La dittatura del malaffare. Corruzione e affarismo in camicia nera

La dittatura del malaffare. Corruzione e affarismo in camicia neraCapodanno 1935, gerarchi del Partito nazionale fascista, Roberto Farinacci è il penultimo sulla destra

Passato e presente «Il fascismo dalle mani sporche» di Paolo Giovannini e Marco Palla, per Laterza. Cronache di una modernizzazione autoritaria nel segno della bustarella

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 2 marzo 2019
Se c’è una retorica consolatoria che si accompagna da sempre a quella degli «italiani brava gente», incapaci di compiere le nefandezze proprie semmai all’alleato germanico che in alcuni casi li avrebbe al massimo, per così dire, «contagiati», è quella relativa alla presunta moralità e efficienza del regime fascista, quando «i treni arrivavano in orario» e «nessuno rubava». LE COSE STAVANO ovviamente in un altro modo. Ma, l’assenza di una «Norimberga italiana» che mettesse i responsabili degli eccidi compiuti dagli appartenenti al Regio esercito come dalle camicie nere nei Balcani, piuttosto che in Russia o nei territori africani sottoposti al dominio...

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