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La domanda non è quanto Stato ma quale Stato e quale welfare
La non-normalità Disegnare una nuova statualità, mentre la pandemia rende evidente che non c’è tenuta senza i saperi sociali in grado di percorrere l’ultimo miglio della filiera degli invisibili
Pubblico alla parata del 2 giugno 2019 a Roma – Vincenzo Livieri - LaPresse
La non-normalità Disegnare una nuova statualità, mentre la pandemia rende evidente che non c’è tenuta senza i saperi sociali in grado di percorrere l’ultimo miglio della filiera degli invisibili
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 28 maggio 2020
Sotto la pelle dello Stato, nella società del frammento, ritrovi tracce di comunità. Liquide come il mercurio non fanno società, scomposte nel rancore, nella cura e nell’operosità. Mai come ora queste fenomenologie interrogano la statualità. Il condensarsi del rancore si fa sovranismo, l’irrompere dei bisogni del corpo malato chiede sanità e welfare state, le imprese e le economie chiedono aiuto per ricominciare con il codice noto del produrre per competere in scenari geoeconomici mutati. In questa metamorfosi da covid 19 si è visto un ritorno prepotente della statualità come potere di ultima istanza sia per regole e comportamenti che per...