Alias Domenica
La durezza dell’inverno nel verso senza ornati
Poesia italiana «Il prato bianco», ripubblicato dopo vent’anni da Einaudi, rivelò l’anconetano Francesco Scarabicchi come poeta dal segno scabro, inciso. E resta il suo libro baricentrico
Osvaldo Licini, «Paesaggio con l’uomo (Monfalcone)», 1926, collezione privata
Poesia italiana «Il prato bianco», ripubblicato dopo vent’anni da Einaudi, rivelò l’anconetano Francesco Scarabicchi come poeta dal segno scabro, inciso. E resta il suo libro baricentrico
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 12 marzo 2017
Adorno definisce «astanza» una presenza artistica che si impone per la sua stessa forza e necessità espressiva, perciò nuda di giustificazioni e di alibi. Essa non ha alcun bisogno di aggettivi ma vive dei nomi o dei verbi e cioè della endiadi, ci spiegano i linguisti, che fonda la sintassi o, in termini più semplici, denota un pensiero in atto. Estranea alla aggettivazione ornante, del tutto priva di nomi propri, la poesia di Francesco Scarabicchi, astante nei suoi puri gesti verticali, nomina i fatti e le presenze del mondo nella loro essenzialità o meglio ancora nella loro transitorietà senza ritorno,...