Lavoro
La fabbrica «chiusa» dalle banche
La storia Lo stabilimento campano è finito in liquidazione dopo il blocco dell’accesso al credito
L'ingresso della Italcables a Caivano – Antonio di Laurenzio/Newfotosud
La storia Lo stabilimento campano è finito in liquidazione dopo il blocco dell’accesso al credito
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 4 dicembre 2015
Adriana PolliceNAPOLI
A Caivano, in provincia di Napoli, c’era una fabbrica, la Redaelli Tecnasud, che produceva cavi, funi e trefoli, cioè barre di piccolo diametro, ad alto tenore di carbonio per prefabbricati, viadotti, ponti, dighe, gallerie, infrastrutture ferroviarie e industriali. Il sito impiegava circa cento lavoratori, il loro prodotto veniva venduto al 50% fuori dall’Italia (Europa, Nord Africa, Nord e Sud America). Nel luglio 2008 la Redaelli di Caivano viene assorbita dalla Italcables, che ha altre due fabbriche: allo stabilimento storico di Sarezzo, in provincia di Brescia, sul mercato dagli anni ’70, nel 2001 si è aggiunto quello di Cepagatti, nel pescarese....