Cultura

La fabbrica, i cromatismi di un asettico inferno

La fabbrica, i cromatismi di un asettico infernouna illustrazione di Sonia Maria Luce Possentini

NARRAZIONI «La prima cosa fu l’odore del ferro», il nuovo libro di Sonia Maria Luce Possentini edito da Rrose Sélavy

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 27 aprile 2018
Non c’è luogo più rimosso, meno raccontato, più occultato della fabbrica. Un mondo nel mondo fatto di regole autoritarie, leggi non scritte e di tempi, quelli del lavoro, e di spazio, del suono metallico e frastornante delle macchine. Un luogo concentrazionario dove sorvegliare e punire è la norma, così come stare chiusi dentro stabilimenti coercitivi che producono merci, profitti e alienazioni. Nonostante li abbiano dati per Mammut in via d’estinzione, sono ancora quasi due milioni gli operai metalmeccanici nel nostro paese, quel che resta della classe operaia, spesso altamente qualificata che costruisce automobili, treni, aerei, utensili, navi. MOLTI LIBRI in...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi