Internazionale
La famiglia Regeni contro i depistaggi: «Giulio non era una spia»
Italia L’ambasciatore egiziano Helmy insiste: «Noi estranei». La polizia cairota interroga due nuovi testimoni, e invita gli inquirenti italiani
Un ingresso della fermata della metro El Behoos a Dokki, Il Cairo – Ansa
Italia L’ambasciatore egiziano Helmy insiste: «Noi estranei». La polizia cairota interroga due nuovi testimoni, e invita gli inquirenti italiani
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 17 febbraio 2016
Il ventaglio di ricostruzioni, piste seguite da giornalisti investigativi, supposizioni e retroscena sull’uccisione di Giulio Regeni offerto dai media italiani inizia ad essere da capogiro. C’è chi accredita l’ipotesi di una sorta di complotto anti Al Sisi da parte di alcuni apparati di sicurezza egiziani che avrebbero usato il corpo del giovane ricercatore friulano come una bomba ad orologeria per boicottare gli accordi politico-affaristici tra Egitto e Italia. E chi invece considera Regeni una pedina più o meno consapevole dell’intelligence britannica, oppure americana (anche per via della sua passata collaborazione con la società di consulenza Oxford Analytica), scoperto dalla polizia...