Internazionale
La fase 2 della rivoluzione in Iraq
Medio Oriente Intervista al giornalista Salah al-Nasrawi dopo la formazione del nuovo governo e il ritorno della protesta, da Baghdad al sud del paese: «Il neo premier Kadhimi è ostaggio dei partiti confessionali, non saprà dare risposte. I manifestanti hanno usato il lockdown per analizzare gli errori fatti e per riorganizzarsi»
Baghdad, 10 maggio. La protesta antigovernativa sul ponte Jumhuriyah, che porta alla Green Zone – Ap
Medio Oriente Intervista al giornalista Salah al-Nasrawi dopo la formazione del nuovo governo e il ritorno della protesta, da Baghdad al sud del paese: «Il neo premier Kadhimi è ostaggio dei partiti confessionali, non saprà dare risposte. I manifestanti hanno usato il lockdown per analizzare gli errori fatti e per riorganizzarsi»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 14 maggio 2020
Una cosa Mustafa al-Kadhimi l’ha capita: senza il consenso delle piazze irachene il governo appena nato non durerà. Ottenuta la fiducia del parlamento la scorsa settimana, ha passato i primi giorni da primo ministro a tendere l’orecchio alle rivendicazioni del movimento popolare che attraversa l’Iraq dal primo ottobre scorso: ha ordinato alla magistratura il rilascio dei manifestanti arrestati, ha promesso (di nuovo ieri) di perseguire «i responsabili di uccisioni di manifestanti» e di riconoscere risarcimenti alle famiglie delle vittime e lunedì ha organizzato l’arresto di miliziani sciiti della fazione Thaa’r Allah che il giorno prima avevano sparato sulla protesta di...