Alias Domenica
La favola orientale di Ransmyr
Ancora una volta lo scrittore austriaco si dimostra in dialogo con la grande letteratura: un romanzo proiettato nella Cina del XVIII secolo: «Cox, o il corso del tempo», da Feltrinelli
Peter Kogler, da «Next», Installazione allo ING Art Center, Bruxelles, 2016
Ancora una volta lo scrittore austriaco si dimostra in dialogo con la grande letteratura: un romanzo proiettato nella Cina del XVIII secolo: «Cox, o il corso del tempo», da Feltrinelli
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 17 giugno 2018
«Esiste al mondo una cosa più ragionevole di una lancetta dei secondi?», pensa Tony Webster, all’inizio di quel capolavoro sui non negoziabili rapporti fra il passato e il presente che è Il senso di una fine di Julian Barnes. «Ma a insegnarci la malleabilità del tempo basta un piccolissimo dolore, il minimo piacere. Certe emozioni lo accelerano, altre lo rallentano». L’idea dell’ultimo romanzo di Christoph Ransmayr, Cox o il corso del tempo (Feltrinelli, traduzione perfetta di Margherita Carbonaro pp. 201, euro 16,00) sembra derivare direttamente da questa riflessione. Ma a differenza di Barnes, che la declinava ironicamente in un romanzo...