Europa
La ferita aperta di Sarajevo
Storie La capitale bosniaca ha ricordato ieri sabato 28 giugno il centenario dell’attentato che ha cambiato la storia europea, innescando la crisi diplomatica che portò alla Prima Guerra Mondiale. La polveriera nel 1914 era l’Europa, non i Balcani. Ma l’Ue dimostra di non avere elaborato quel passato
/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2014/06/28/29ultima storie f01 sarajevo – Reuters
Storie La capitale bosniaca ha ricordato ieri sabato 28 giugno il centenario dell’attentato che ha cambiato la storia europea, innescando la crisi diplomatica che portò alla Prima Guerra Mondiale. La polveriera nel 1914 era l’Europa, non i Balcani. Ma l’Ue dimostra di non avere elaborato quel passato
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 29 giugno 2014
Ci provò per primo Nedeljko Cabrinovic, che lanciò una bomba. L’ordigno rimbalzò sul tettuccio della vettura imperiale ed esplose sotto quella successiva, causando alcuni feriti. Il resto del corteo, abbandonata la macchina danneggiata, procedette velocemente verso il Municipio. Qui Francesco Ferdinando si incontrò con il sindaco di Sarajevo, Curcic. Ne seguì un acceso confronto tra militari austro-ungarici e polizia locale. Alla fine venne deciso che il programma della visita era interrotto, e che l’erede al trono con la moglie avrebbe proseguito verso l’ospedale, per visitare i feriti. Nella confusione, però, l’autista non fu avvisato del cambiamento di programma. All’altezza del...