Visioni

«La figlia oscura», le crepe interiori e una via di redenzione

«La figlia oscura», le crepe interiori e una via di redenzioneUna scena da «La figlia oscura»

Al cinema Prima opera alla regia per l’attrice Maggie Gyllenhaal, una traduzione filmica del romanzo di Elena Ferrante. Il meccanismo narrativo procede per frammenti e flashback

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 7 aprile 2022
Una donna perde i sensi. Le capita in continuazione. È come se senza preavviso, pur in modo ricorrente, si interrompesse la connessione con il mondo e con il tempo. Luoghi e momenti del passato e del presente si sovrappongono, entrano in contatto, creando un cortocircuito. Qual è la causa? Un malessere fisico? Un disagio esistenziale? Perché Leda Caruso, quarantottenne docente universitaria di letteratura comparata italiana, di origine inglese che vive e insegna a Boston, madre di due figlie, Bianca e Martha di 25 e 23 anni, improvvisamente non si ritrova più ed è costretta a rintracciare se stessa, la donna...

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