Cultura
La fine del conflitto e l’età della narrazione
L'anticipazione 30 anni dopo il crollo del Muro, la fine della sinistra, la crisi del capitalismo e l’esigenza di un nuovo socialismo. Alla rimozione dello scontro di classe è subentrata la tecnica che spoliticizza la contesa con la chiacchiera. Un estratto della relazione al convegno che si svolgerà venerdì, a partire dalle 9,30, a Villa Mirafiori a Roma
Monumento brutalista abbandonato nella ex Jugoslavia
L'anticipazione 30 anni dopo il crollo del Muro, la fine della sinistra, la crisi del capitalismo e l’esigenza di un nuovo socialismo. Alla rimozione dello scontro di classe è subentrata la tecnica che spoliticizza la contesa con la chiacchiera. Un estratto della relazione al convegno che si svolgerà venerdì, a partire dalle 9,30, a Villa Mirafiori a Roma
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 5 febbraio 2020
Andrebbe rovesciato il canone interpretativo per cui il crollo dell’89 determina l’arresto dei grandi processi di cambiamento nell’occidente. Piuttosto, la crisi del socialismo europeo, con la sconfitta della «rupture anticapitaliste» con cui Mitterrand aveva conquistato l’Eliseo e l’esaurimento precoce del progetto eurocomunista della terza via, è l’antecedente storico che inaugura una controffensiva generale (politico-militare-tecnologica-culturale) con la quale le forze del capitale riescono a travolgere anche le arcaiche economie del socialismo reale. DOPO L’ACCUMULO di singole riforme di struttura e prove di programmazione, negli anni ’70 il ciclo storico-politico europeo si interrompe. Nello spazio politico statualmente organizzato, il movimento operaio aveva...