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La fine della favola del «principe riformista»

Omicidio Kashoggi Per i Saud e i loro consiglieri è venuto il momento di stendersi sul lettino dello psicanalista per affrontare le menzogne patologiche con cui hanno riempito in questi due anni i media occidentali vendendo la favoletta del principe riformista. Ma con i 600 miliardi di dollari dei sauditi si possono cancellare i sensi di colpa

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 24 ottobre 2018
Per Erdogan, che tiene in carcere 150 tra giornalisti e scrittori tra cui Ahmet Altan, condannato all’ergastolo, l’omicidio di Jamal Khashoggi ieri è stata una buona opportunità per mettersi il doppiopetto della rispettabilità, fare qualche favore agli Usa, mostrarsi fermo ma non del tutto maligno con i Saud e riproporsi come un leader del mondo musulmano sunnita nonostante le sconfitte in Siria e dei Fratelli Musulmani, detestati a Riad. Erdogan vuole mettere sotto processo gli agenti sauditi in Turchia: l’arma del ricatto ai Saud si fa ancora più affilata. Il caso Khashoggi questo è diventato: un intricato ricatto internazionale. Chi...

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