Cultura

La fine dell’homo oeconomicus

La fine dell’homo oeconomicusFernand Léger "Costruttori", 1951

Lavoro Un libro di Sergio Caruso, filosofo e psicoanalista, uscito per la Firenze University Press, mette in discussione l'identità "utilitaristica" della nostra natura

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 26 giugno 2013
Il fatto che alla recente scomparsa di Margaret Thatcher non abbia fatto seguito un’apologia corale del suo operato si deve probabilmente agli effetti della crisi economica nella quale siamo tuttora immersi. La recessione di questi anni, infatti, sta contribuendo a ridimensionare l’egemonia esercitata dall’impostazione politico-ideologica dell’ex-premier britannico nel corso dell’ultimo «inglorioso» trentennio, dimostrando ogni giorno di più, anche ai più scettici, l’inadeguatezza del neoliberismo e della teoria economica mainstream. Di quest’ultima appaiono oggi inadeguate non solo le prescrizioni di politica economica (liberalizzazioni e privatizzazioni), ma anche gli stessi presupposti antropologici, a cominciare dal principio della razionalità utilitaria ed egoistica dell’individuo,...

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