Visioni
La fragilità della memoria nei boschi dell’Ucraina
Cinéma du Réel Si è conclusa ieri la 41esima edizione del festival parigino. «La strada per le montagne» di Micol Roubini e «Arbeiten zu Klassenverhältnisse» di Harun Farocki, nella retrospettiva Fabriquer le cinéma
Cinéma du Réel Si è conclusa ieri la 41esima edizione del festival parigino. «La strada per le montagne» di Micol Roubini e «Arbeiten zu Klassenverhältnisse» di Harun Farocki, nella retrospettiva Fabriquer le cinéma
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 26 marzo 2019
Cristina PiccinoPARIGI
«Sono l’ultima moglie di Barbablù, quella che trasgredisce»: la frase di Marceline-Loridan Ivens che l’immagine ci rimanda con la chioma ricciuta davanti alla macchina da presa fa sul catalogo da controcampo – e da contro-copertina – al volto «ridisegnato» di Maya Deren, icona della 41esima edizione di Cinéma du Réel, il festival parigino del documentario che si è chiuso ieri. Due immagini che si parlano, che portano verso altre direzioni, quelle molteplici volute da Catherine Bizern nel comporre questa sua prima direzione del Festival, una scommessa riuscita e non solo per le sale sempre affollate – nonostante l’irruenza della primavera...