Europa
La Francia processa Felix Croft. Rischia 15 anni per un gesto umanitario
Migranti Voleva portare a casa sua una famiglia sudanese in difficoltà a Ventimiglia. Domani nuova udienza, lui rivendica e accusa: «Noi europei, oltre a essere la causa di molti dei mali che affliggono i paesi da dove fuoriescono migliaia di persone, abbiamo il dovere, per i trattati che abbiamo firmato, di aiutarle. Ci sono i mezzi ma non la volontà politica»
Ventimiglia, agosto 2016, manifestazione NoBorder – LaPresse
Migranti Voleva portare a casa sua una famiglia sudanese in difficoltà a Ventimiglia. Domani nuova udienza, lui rivendica e accusa: «Noi europei, oltre a essere la causa di molti dei mali che affliggono i paesi da dove fuoriescono migliaia di persone, abbiamo il dovere, per i trattati che abbiamo firmato, di aiutarle. Ci sono i mezzi ma non la volontà politica»
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 15 febbraio 2017
A Ventimiglia nel luglio 2016 moltissime persone aspettano l’apertura del confine per potersi ricongiungere coi familiari o semplicemente scegliere in quale paese vivere. Una attesa inutile. Accanto a loro centinaia di volontari che si fanno in quattro per rendere quello stallo meno doloroso, meno umiliante. Felix Croft di persone in difficoltà ne ha incontrate molte. Ha portato solidarietà nel campo di Grande Synthe a Dunkerque dove migliaia di profughi vivono in condizioni disumane come negli altri insediamenti improvvisati che costituiscono buchi neri nel cuore dell’Europa. In Italia più di 10mila persone vivono questa condizione. «A Ventimiglia la situazione era terribile...