Cultura
La frattura della Storia
Giorno della memoria Lutti famigliari e collettivi. Il 27 gennaio ha consentito alla classe dirigente della Seconda Repubblica di evitare il confronto con il 25 aprile. Un’esigenza «lenitiva» che ha puntato sul ricorso alle emozioni a scapito della conoscenza
Mircea Cantor
Giorno della memoria Lutti famigliari e collettivi. Il 27 gennaio ha consentito alla classe dirigente della Seconda Repubblica di evitare il confronto con il 25 aprile. Un’esigenza «lenitiva» che ha puntato sul ricorso alle emozioni a scapito della conoscenza
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 26 gennaio 2016
Ragionare sulla Shoah e il progetto di distruzione industriale di massa in occasione del 27 gennaio è come cercare di contare i cerchi nell’acqua quando vi si getta un sasso: onde grandi e piccole che si rincorrono, si espandono, per poi sparire, fagocitate dalla vita che ricomincia a occuparsi delle solite cose. Concetti che cercano di trovare una loro sistemazione ma per i quali non basta un giorno, o una settimana, di ricordo. Anche l’impresa, apparentemente insensata, di contare cerchi nell’acqua ha bisogno di riflessione. Un cerchio, un’onda: se si digita su Google la dicitura «giorno della memoria 2016» si...