Economia

La fretta elettorale di Calenda non fa bene ad Alitalia

La fretta elettorale di Calenda non fa bene ad AlitaliaUn aereo Alitalia. Foto LaPresse

Offerte e Pacchi La fretta elettorale di Calenda non fa bene ad Alitalia. «Entro lunedì la scelta per vendere». Ma nessuna delle tre offerte è positiva e l’azienda è in recupero. I commissari frenano il ministro. Con Lufthansa gli esuberi sarebbero 5 mila (quasi metà dei dipendenti) con il rischio Antitrust

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 11 gennaio 2018
Parola d’ordine: accelerare. È il verbo più usato in queste settimane al ministero dello Sviluppo. Ieri l’ha pronunicato la viceministra Teresa Bellanova su Ilva, lunedì l’ha fatto Carlo Calenda riferendosi ad Alitalia. Puntano a chiudere entrambe le partite industriali più importanti prima della campagna elettorale per poter spendere il risultato nelle urne. MA NON SEMBRANO FARE gli interessi del paese e soprattutto dei lavoratori: specie Alitalia si sta riassestando positivamente e nessuna delle offerte arrivate finora è considerata positiva mentre nessuno – a meno di puntare ad uno sconto – è interessato a trattare con un governo dimissionario con il...

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