Cultura

La geometria visionaria di un altrove dove progettarsi di nuovo

La geometria visionaria di un altrove dove progettarsi di nuovo

Scaffale «Configurazione Tundra», esordio narrativo di Elena Giorgiana Mirabelli, per Tunué. Il romanzo ruota attorno a due direttive: la prima è la scomparsa, l’assenza di un corpo nello spazio, con tutto ciò che ne consegue. L’altro tema è l’imprevedibilità: si tratta del fantasma del progetto di Marta Fiani, ciò che l’architetta del futuro vorrebbe del tutto abolire, perché ostacolo, nella sua visione, alla felicità

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 10 giugno 2020
Altrove è uno spazio sconfinato perché indefinito: è il luogo inesistente in cui potersi proiettare quando lo spazio abitato delude, ferisce, opprime. È la relazione ideale che vorremmo quando quella reale sembra così sbagliata. Altrove è il luogo in cui la voce narrante del romanzo di esordio di Elena Giorgiana Mirabelli, Configurazione Tundra (Tunué, pp. 106, euro 13,50), approda: «per ritemprarsi si cambia città per un minimo di tre a un massimo di sei mesi. Ed è chiamato l’“Altrove”. Il mio Altrove è questa città, questa casa, la sua vita». In un tempo e una società non definiti, in un...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi