Cultura

La «grande bellezza» sì, ma della sconfitta

La «grande bellezza» sì, ma della sconfittaRoa, «Jumping wolf», 2014

Scaffale «Roma non è eterna» di Christian Raimo, per Chiarelettere. Una metropoli ipnotizzata dal mito, anche se in clandestina trasformazione

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 22 aprile 2021
Una volta il mito di Roma si infrangeva contro il raccordo anulare. Una volta. Ai tempi di Accattone, ma anche di Amore tossico. Alcuni fuoriclasse come Renato Nicolini, assessore alla Cultura del Campidoglio più rimpianto, tentarono nel tempo di sovvertire le regole dell’«alto» e del «basso». Non ci riuscirono. QUANDO Walter Siti, nel 2008, fece notare che Il contagio tra centro e periferia (nella capitale, come in tutto il Paese) avveniva ormai alla rovescia – la borghesia aveva occhi solo per i costumi di borgata, li imitava, li bramava, li esibiva – Zerocalcare ancora non era «l’ultimo intellettuale». Maria De...

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