Internazionale

La grande fuga dall’Afghanistan dei senza rifugio

La grande fuga dall’Afghanistan dei senza rifugioIsola di Lesbo, Grecia. Famiglia di rifugiati afghani dopo l’incendio che ha distrutto il campo di Moria – Ap

Reportage Ora che gli eserciti stranieri si apprestano ad abbandonare in una spirale di morte e insicurezza il Paese, a Kabul la Giornata mondiale del rifugiato che ricorre oggi ha un sapore amaro. Tra rimpatri forzati, in particolare da Germania e Svezia. E nuovi, inevitabili esodi. A Colloquio con Noor Rahman Akhlaqi, ministro afghano  per i Rifugiati e i Rimpatriati: «Senza dubbio gli sfollati interni aumenteranno»

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 20 giugno 2021
«Facciamo del nostro meglio, ma la situazione è complicata». Ex giornalista, Noor Rahman Akhlaqi ha un incarico da far tremare i polsi: ministro per i Rifugiati e i Rimpatriati. Ci accoglie nel suo studio al ministero, in un quartiere alle spalle dei giardini di Bagh-e-Babur. Spiega che ha tre obiettivi: «Facilitare il rientro di chi è all’estero, occuparci degli sfollati interni e aiutare i rifugiati nei Paesi stranieri». TRE COMPITI DIFFICILI ovunque, quasi impossibili qui. Secondo l’ultimo rapporto dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati, l’Afghanistan è il terzo Paese al mondo dopo la Siria (6,8) e il Venezuela (4,9) per...

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